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ARRIVANO
GLI AMERICANI
Come accennato gli alleati erano da
mesi bloccati sulla linea “Gustav”. Il bombardamento e la distruzione
dell’antica abbazia, ritenuto successivamente un errore strategico, non sbloccò
la situazione, difatti i tedeschi erano sparsi nelle grotte e nelle trincee
scavate nelle montagne ma non all’interno di questa.
L'Abbazia
di Montecassino distrutta
Con la primavera gli alleati
avviarono il piano “Diadem” con il quale si proponevano di sfondare il fronte,
ricongiungersi con le truppe bloccate ad Anzio ed arrivare a Roma. La zona di
Sonnino e in generale la fascia costiera fino alla zona di Minturno-Castelforte
era presidiata dalla 94a Divisione di Fanteria germanica, con comando
presso Fondi, e altre unità minori accorpate in quanto logorate dai
combattimenti. Questo settore ricadeva sotto il comando del Generale Fridolin
von Senger und Etterlin, comandante del XIV Panzerkorps. Vi si opponeva il II
Corpo della 5a armata, comandato dal Generale americano Keyes,
composto dalla 85a e l’88a Divisione di Fanteria Americana
più un corpo corazzato ed altre unità. La 85a Divisione americana,
era denominata “Custer Division” (CD).
Alle 23,00 dell’11 maggio del ’44,
migliaia di cannoni alleati iniziarono un cannoneggiamento micidiale che si
abbattè sulle linee tedesche, paesi come Santa Maria Infante furoro ridotti in
macerie. Il 15 maggio i tedeschi sopraffatti dovettero iniziare a ritirarsi;
Cassino fu abbandonata il 18 maggio per non essere accerchiati. Per farla breve
gli americani arrivano a Formia il 17 maggio, il 19 a Itri e il 21 a Fondi,
muovendosi anche lungo la SS 7 Appia, i tedeschi abbandonarono ogni tipo di
materiale e anche i morti che rimangono insepolti.
Intanto, già da qualche giorno, il
tuono delle cannonate si sente anche a Sonnino, anzi cominciarono già ad
arrivare fischiando i primi colpi nelle campagne. Quasi tutti i sonninesi ormai
sono sfollati verso le campagne, in ripari di fortuna, come le grotte, ove non
si può accendere nemmeno il fuoco per fare da mangiare per non attirare
l’attenzione sia dei tedeschi affamati che si ritirano, sia di qualche aereo
alleato in cerca di qualcosa da mitragliare.
Dopo
la caduta della linea “Gustav” i tedeschi si ritirarono su una seconda linea
difensiva denominata “Hitler” o linea “Senger-Etterlin” che partendo da
Terracina arrivava a Ceprano, comprendendo le montagne tra la statale 7 Appia e
la 6 Casilina.
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Sonnino fotografato dagli
americani nel maggio del 1944
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Il 21 gli americani decidono di partire dalla zona di monte S.Biagio e occupare
Sonnino, per aprire la strada verso l’Agro Pontino, allagato dai tedeschi,
poiché da Terracina non si passava. Il 22 arrivano arrivano alla Serra dei
Palombi e alla Fontana del Crapio, l’avanzata è lenta vi sono moltissime tasche
di resistenza, ci sono molti morti fra i tedeschi.
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Le salmerie fanno una sosta
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Nel
frattempo, il 310° Battaglione del Genio della 85a divisione USA,
inizia la costruzione di una strada, come itinerario alternativo per aggirare il
blocco di Terracina. Questa, risalendo la vallata delle Case Nuove, aveva lo
scopo di collegare la SS 7 Appia con Sonnino, permettendo, una volta conquistato
il paese, a tutto il traffico di divisione di transitare e dilagare verso la
pianura. Così potenti ruspe si avventarono sulla roccia compatta e con
l’aiuto degli esplosivi e del lavoro manuale si costruirono 6 miglia di strada
in pochi giorni. All’improvviso, quando mancava un solo miglio per terminare
l’opera, questa venne interrotta, poichè il 337° Reggimento, dopo un’aspra
lotta nel cimitero, conquistò Terracina e non vi era più la necessità
immediata della strada. Ma in ogni caso, i muli risparmiarono molto
cammino impervio, per portare i rifornimenti e l’artiglieria potè
spostarsi molti chilometri avanti. Comunque ancora oggi è chiamata la “via
deje ‘merecane” e arriva sotto le Case Nuove nella zona della Vetica.
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L’itinerario della 85TH
Divisione dal 19 al 24 maggio 1944
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Verso
mezzogiorno il 1° Battaglione ha raggiunto la posizione per attaccare Sonnino
sulla via delle torce, in prossimità del Monte Ceraso, in attesa del 2° e 3°
Battaglione e del sostegno del 602° battaglione Artiglieria
da Campo che seguiva lentamente. Intanto a Sonnino aumentano i tedeschi,
già la sera precedente. Si sono posizionati per la lotta, con mitragliatrici,
nei punti più favorevoli, anche lungo via Vittorio Emanuele e via Cesare
Battisti. Altri arrivano su due semoventi, SdKfz
7/2
Flak
36 da 3,7 cm, al ponte Coatte, una
parte di essi sale verso il Monte della Pietà.
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Intanto
il 602° battaglione d’artiglieria, all’alba del 23 maggio, era posizionato
sul Monte Calvo, a sostegno del 339° Reggimento. Alle 15,30 si è mosso, verso
una posizione più vicina al paese, per sostenere l’attacco. Questo
battaglione procedeva lentamente, perché, doveva trasportare, i cannoni (Howitzer
da 75mm) e le relative munizioni, con i muli, su sentieri dove di solito
passavano le capre. Ogni cannone, era smontato in 4 minuti in 7 pezzi e
trasportato più avanti da altrettanti muli, man mano che la fanteria avanzava.
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Muli e uomini procedono attraverso i sentieri
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Durante l’avvicinamento il Secondo Tenente Charles J. Kacsor, di questo
battaglione, è stato ucciso da uno sniper (cecchino) tedesco, che non era stato
eliminato dalla fanteria.
Pertanto il sostegno è avvenuto solo in parte, ed è stata una fortuna
per Sonnino. Di solito vi era sempre un bombardamento preparatorio di
artiglieria prima di ogni attacco, così Sonnino si è salvato dalla sicura
distruzione. Difatti, verso le 16,30, i tedeschi hanno avvistato i primi
americani che si sono affacciati da dove si avviano le torce, nella zona delle
Fosse, e hanno
aperto il fuoco con le mitragliatrici anti-aeree, dislocate nei pressi del Monte
della Pietà e altre zone intorno al paese. Queste mitragliatrici, avevano una
cadenza di tiro talmente rapido e terrificante, che lo sparo e l’arrivo al
bersaglio, del proiettile, avvenivano simultaneamente, così ebbero un effetto
demoralizzante sugli attaccanti. I
tedeschi facevano spesso uso delle armi anti-aeree contro la fanteria, appunto
per la loro potenza di fuoco. In ogni caso, l’attacco per forza di cose
iniziò, come detto senza sostegno d’artiglieria, a parte qualche colpo che
arrivò in paese, sparato dal 601° battaglione Artiglieria da Campo,
posizionato nei pressi del Monte Sparago, che
era al seguito del 349° e 350°
Reggimento, diretti a Roccasecca attraverso le Serre, appartenenti alla
88a divisione USA, la stessa che, il 4 giugno 1944, sarà la prima ad
entrare a Roma.
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Uomini della Batteria C , 602° Battaglione
Artiglieria da Campo
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