NEL TEMPO SOSPESO
di Maria Maddalena Cencia
Impasto la speranza
come si impasta il pane
mentre il tempo lento
è lima spietata,
che nell’attesa,
sorda mi consuma.
Mi specchio negli occhi
di chi guardo
e scopro la mia e l’altrui paura.
Nuda paura,
opaca come luna.
Intanto nelle case,
tra rispolverati libri
rivisitati piatti
e pigri gatti,
cresce una domanda urgente
che di mano in mano passa
- quando riaprirò la porta,
cosa farò di "nuovo"?
Di “nuovo” avrò
l’inaudita audacia
di smisurato amore
per questa
calpestata e affranta terra.
Il mio cullato amore,
stipato in ore e giorni
nel chiuso delle stanze
quando mi nascondevo
dall’invisibile tempesta.
Allora e solo allora
non sarà stato vano
questo tempo sospeso.
Solo così, non sarà stato vano.
(Marzo – Aprile 2020)