PENSANDO A SONNINO,
IL MIO PAESE NATIO
di Silvia Ciarmatore
È così piccolo da lontano,
che il mio sguardo,
lo raccoglie nel palmo di una mano.
La casina della nonna
ci accoglieva con gioia
cena, pranzi e merende di ogni tipo
erano i momenti dal sapore antico.
Il focolare della domenica
ci riuniva fino a sera
i racconti dei nonni eccezionali
resteranno impressi nelle nostre menti frugali.
Sonnino resterà così
o cambierà?
Già lo è
e sai perché?
Le casette del centro storico
ammucchiate fra loro
sono vuote e tristi
senza pi&ugreave; gente che fischi.
la gente è scappata
e preferisce l'autostrada.
li paese si è sviluppato
ed ora abito all'ottavo piano
di una casona bella e comoda
che però poca gente ospita.
Dalle finestre
non vediamo più le ginestre
di cui la poetessa centenaria
sentiva l'odore nell'aria.
Gli ulivi restano ...
ma per quanto ancora?