LUNA
Oh luna, tu che hai ispirato e fatto fantasticare infinite generazioni
oggi in un mondo cambiato completamente,
tu lo preghi, affinché nel tuo rivoluzionare, i tuoi occhi possano
tornare a guardare al focolare dove le famiglie riunite
illuminate fiocamente da lumi tremolanti, pregavano.
Qualche gregge addormentato, qualche giovane cantare
alla sua bella innamorato, qualche cane che ti abbaiava
e qualche gatto cacciatore che con il suo miagolare,
distoglieva qualche ubriaco
che di nascosto chiedeva perdono al suo fiasco,
per averlo tradito al mattino bevendo acqua e non vino.
Oggi invece, l’uomo, posando i suoi piedi sopra di te,
con una forte carica di presunzione,
di colpo ha cancellato tutte queste semplicità;.
E tu mentre potresti mostrare gioia o letizia,
sei mesta, triste e insoddisfatta.
Ma già, l’uomo ti ha conquistata per farti vedere che cosa?
Un mondo allo sfascio, con la morte che menando con furor la falce,
mette uomini contro uomini, missili contro missili e ancora delinquenti,
mali e malati, drogati, usurai, sfruttatori.
Ma soprattutto, innalzando la bandiera gialla di questa nave,
che tristemente ti segnala a bordo non peste, ma fame,
ingiustizia e tutto ciò che di male ci resta,
senza dimenticare che la morte atomica con la scusa di proteggerci ci è
sempre vicina e a forma di ombrello o fungo balla su di noi la sua danza macabra.
È allora luna che i tuoi raggi già freddi, ci arrivano ancora più freddi
e come piovra cercano di unirci in un abbraccio,
speriamo non di morte, ma per far rimanere quel poco calore
che ancora fa credere nell’amore.
E far continuare così a sperare che gli innamorati,
guardandoti possano riprendere a sospirare,
che l’uomo possa tornare su di te a sognare, fantasticare e cantare,
come lo fu nel passato, per continuare oggi, sempre e non fermarsi più.