GASPARE VENTRE
Viaggio nella fantasia
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SPERANZA
È l’alba e già un aereo sfrecciando nel cielo squarcia l’orizzonte
lasciando la sua scia bianca tra i colori,
che dalla trascorsa notte ancora assonnati, confusi e smarriti,
cercano di ricollocarsi nella giusta e naturale posizione,
sfidando così l’insidia che l’uomo tende sempre più all’universo,
per cercare di carpirgli quei segreti,
che l’infinito custodendo gelosamente
cerca di conservare nel suo immenso silenzio.
Intanto il sole noncurante di ciò,
continua con i suoi raggi ad indorare la natura,
accarezzando man mano che si leva le chiome, le fronde,
le corolle dei fiori e quanto di bello c’è da colorare.
Così la vita comincia ad essere vera,
con il ragno che tesse la tela,
la biocca fa la sua cova,
invece l’uomo in qualche parte del mondo fa la sua guerra.
Forse la sua ultima guerra.
È allora che per noi sarebbe il tramonto non l’aurora,
tanto che, dalle onde impazzite di un mare furibondo,
un faro si erge, segnala e implora all’umanità intera:
"Fermatevi! Non fate più follie, ci basta già il male fatto".
E mentre sgomenti ci domandiamo che fare,
visto che la mente umana la guerra non fa più ragionare,
così presi dalla paura che nel grigiore del momento ci assale,
in un baleno pensiamo ad un Salvatore,
un Salvatore però che in croce
questa volta non si faccia inchiodare,
ma che al timone guidi e comandi l’umanità intera,
riducendo inermi queste armi,
che da levante a ponente sono i mali dominanti.