La chiesetta, di proprietà della famiglia Maria Pia Pellegrini
e dedicata alla Madonna di Loreto, dà anche il nome al rione dove sorge in via Guglielmo Marconi.
Storia della Cappella
La Cappella, fondata dalla nobile famiglia Aloysi
nel 1606 venne ereditata, nel 1895, dalla famiglia
Pellegrini
eredi di Vincenzo, sposo di Donna Giacinta
Aloysi, unica erede. Sulla Cappella gravava, un
"Beneficio laicale": il prete beneficiato era tenuto
alla residenza, a 208 messe annue (quattro alla
settimana), all'assistenza dei moribondi,
all'insegnamento della dottrina cristiana, alla
predicazione, alle confessioni, a fare scuola.
All'inizio detto beneficio era fondato sui terreni, però
le messe vennero progressivamente ridotte dal vescovo
della diocesi di Priverno per la riduzione dei redditi
effettivi, tuttavia gli oneri restarono più o meno gli
stessi: celebrare le messe "di buon'ora" nei giorni
feriali, nel tempo della raccolta delle olive celebrare
all'aurora, amministrare i sacramenti anche di notte se
necessario.
Dal 1776 l'onere perpetuo fu ridotto alla
celebrazione di 52 Sante Messe, una santa messa alla
settimana, per l'anima di Alexandri Aloysij, il
fondatore. La testimonianza di queste celebrazioni è
sull'antico libro "Onera Missarum in ecclesia Mariae
Lauretana", compilato dai vari sacerdoti che si sono
succeduti nel tempo e che hanno riportato giorno, mese e
nome del celebrante fino al 1845. Un ulteriore piccolo
libro riporta le date delle celebrazioni fino al 1889,
altra documentazione è andata forse perduta, anche se ci
sono dei documenti molto interessanti: per esempio la
copia del testamento di Don Alessandro Luigi Riccardi
scritta di sua mano nell'anno 1641 dove leggiamo:
".....in quanto al mio corpo, voglio e comando sia
seppellito qui alla Madonna di Loreto mia
Chiesa....... In quanto poi di quel ch'ho acquistato io,
ne faccio erede la Madonna Santissima di
Loreto mia Chiesa......... Lascio anco una possessione
d'olive alla predetta Madonna........
Poi tutti i censi miei e crediti alla predetta Madonna poi lascio
tutti gli accasamenti alla predetta Madonna........."
Nel 1910 con "Rescritto" (atto amministrativo dato
per scritto dalla competente autorità esecutiva per
mezzo del quale viene concesso un privilegio) n° 3317-10
della Sacra Congregazione del Concilio, in data 10
Giugno l'onere gravante su detto "Beneficio Laicale"
veniva ridotto alla applicazione di una Santa Messa
cantata il giorno 10 Dicembre e di quattro S. Messe
lette di ogni anno, oltre alla manutenzione della
Chiesetta sita in via Borgo Loreto.
Il pregevole affresco che oggi riammiriamo in questa
cappella (m 0,95 x 1,20) rappresenta la Crocifissione,
esso originariamente si trovava qui, ma, quando nel 1950
il papà Francesco Saverio Pellegrini fece restaurare la
cappella secondo i canoni ed il gusto dell'epoca, cioè
intonacando tutte le pareti e mettendo il marmo sul
pavimento, l'affresco fu staccato ed affidato ad un
restauratore romano che operava nel campo del recupero
delle opere d'arte. Dopo il lungo, laborioso ed
impegnativo lavoro, che permise il consolidamento, il
recupero e il restauro dell'affresco, la mia famiglia
decise di trattenere nella nostra casa l'immagine sacra.
Dopo il restauro della Cappella, dal 1954 il nostro
papà istituì un "Libro" che riporta le informazioni sul
Beneficio e sul Rescritto e sul quale il Sacerdote
celebrante appone la propria firma. L'affresco, per il
soggetto che propone, suggerisce di ritenerlo
espressione della religiosità popolare diffusa negli
ultimi decenni del Seicento e di presentarlo in forma di
riflessione di catechesi sulla Passione di Gesù,
proponendo una lettura del significato delle immagini
sacre e della probabile pratica di pietà a cui erano e
sono destinate. A livello locale nulla si sa della
storia di quest'opera, se non che essa insisteva sul
muro di questa Cappella privata, ambiente adibito al
culto, luogo di incontro e di meditazione: si tratta di
un dipinto per la devozione privata, esso non richiede
uno sguardo fugace per suscitare la preghiera, ma una
sosta.
Maria Pia Pellegrini